Quanto dura un dente devitalizzato e cosa fare se si rompe

Un dente devitalizzato può durare molti anni, ma difficilmente sarà eterno. Con il tempo può diventare più fragile, scheggiarsi o addirittura rompersi, soprattutto se non viene protetto nel modo giusto.

In questa guida vediamo quanto può durare un dente devitalizzato, perché tende a indebolirsi e cosa fare se si rompe, con consigli pratici e trattamenti utili per mantenerlo in salute il più a lungo possibile.

Perché un dente devitalizzato è più fragile

Dopo la devitalizzazione, il dente non è più vivo perché viene rimossa la polpa, cioè la parte interna con nervi e vasi sanguigni.

Questo lo rende più debole rispetto a un dente integro e col tempo può diventare più secco e meno elastico, quindi più soggetto a scheggiature, crepe o vere e proprie rotture, soprattutto se è sottoposto a carichi forti durante la masticazione.

Quanto può durare davvero un dente devitalizzato?

Un dente devitalizzato può durare in media 10-15 anni, ma molto dipende dalla posizione del dente (i molari, ad esempio, sono più sollecitati), la qualità della devitalizzazione, la presenza di una ricostruzione protettiva e le abitudini del paziente, come bruxismo o masticare cibi duri.

Come capire se il dente devitalizzato si sta rompendo

Un dente devitalizzato che si sta lesionando può dare diversi segnali come fastidio durante la masticazione, una sensazione strana al tatto con la lingua, piccoli pezzi che si staccano, oppure una crepa visibile.

Anche se non fa male subito, perché il nervo è stato rimosso, il dolore può comparire se si infiammano i tessuti attorno alla radice.

Cosa fare se un dente devitalizzato si rompe

Se il dente devitalizzato si rompe, è importante non perdere tempo. Più aspetti, più aumentano i rischi di infiammazione o perdita definitiva del dente. Chiama subito il dentista che in base al tipo di rottura, si potrà intervenire con una ricostruzione, una corona o, nei casi più gravi, con l’estrazione e l’eventuale sostituzione ad esempio con un impianto.

È sempre necessario mettere una corona?

Non sempre, ma spesso sì. Nei denti posteriori come i molari, che subiscono una forte pressione durante la masticazione, la corona è altamente consigliata per proteggere il dente devitalizzato.

Nei denti anteriori, se sono in buono stato e ben ricostruiti, si può anche evitare. Sarà il dentista a valutare se la corona è davvero necessaria nel tuo caso.

Quali sono le fasi della devitalizzazione

La devitalizzazione del dente chiamata anche trattamento endodontico, è una procedura molto precisa, che si svolge in più fasi, tutte fondamentali per eliminare l’infezione e salvare il dente. Ecco come funziona:

1. Anestesia locale: il dentista inizia sempre con un’anestesia, così non sentirai dolore durante l’intervento.

2. Apertura del dente: si accede alla parte interna del dente, dove si trova la polpa infetta o danneggiata, cioè i vasi e il nervo.

3. Rimozione della polpa e pulizia dei canali: il contenuto dei canali viene completamente rimosso. Il dentista disinfetta e sagoma i canali per eliminare ogni residuo di batteri.

4. Riempimento e sigillatura: una volta puliti, i canali vengono riempiti con un materiale biocompatibile e sigillati per evitare che batteri possano entrarci di nuovo.

5. Ricostruzione del dente: a seconda del caso, il dentista può ricostruire il dente con un materiale composito o posizionare una corona per proteggerlo e garantirne la funzionalità.

L’intera procedura può richiedere una o più sedute, a seconda della complessità. Nella maggior parte dei casi, il trattamento è ben tollerato e permette di evitare l’estrazione, restituendo al dente forza e stabilità per molti anni.

Quando rifare la devitalizzazione

Se il dente devitalizzato inizia a far male, si gonfia o presenta un’infezione visibile alla radiografia, può essere necessario rifare il trattamento.

Si parla di ritrattamento endodontico, ovvero una nuova devitalizzazione per eliminare batteri rimasti o comparsi nel tempo. In alcuni casi si può risolvere con un piccolo intervento chirurgico (apicectomia), ma spesso basta intervenire in tempo con una nuova cura canalare.

Dente devitalizzato che fa male dopo anni: è normale?

Può succedere, ma non è normale. Se un dente devitalizzato inizia a fare male dopo molto tempo, è probabile che ci sia un’infezione sotto la radice, un’infiltrazione o una frattura.

Anche se il nervo non c’è più, i tessuti intorno al dente possono infiammarsi e causare dolore. In questi casi è importante fare una visita e una radiografia per capire cosa sta succedendo.

Come rinforzare un dente devitalizzato e proteggerlo nel tempo

Per mantenere un dente devitalizzato in salute nel tempo, ci sono alcune accortezze utili:

  • evita di masticare cose troppo dure.
  • Indossa un bite se soffri di bruxismo.
  • Controlla regolarmente l’integrità della ricostruzione o della corona.
  • Cura l’igiene orale con attenzione.
  • Non saltare i controlli periodici dal dentista, che può monitorare la situazione ed eventualmente intervenire in tempo.

Con un po’ di attenzione, anche un dente devitalizzato può durare tantissimo.

Domande frequenti

Un dente devitalizzato può cambiare colore nel tempo?

Sì, può succedere. Dopo la devitalizzazione, alcuni denti tendono a scurirsi leggermente, soprattutto se non vengono ricostruiti con materiali estetici o se subiscono microtraumi. Il dentista può proporre una ricostruzione estetica o, in alcuni casi, uno sbiancamento interno.

È possibile devitalizzare un dente con una corona già presente?

Sì, ma è più complesso. Se il dente è già stato ricoperto, il dentista può accedere al canale passando attraverso la corona stessa oppure, se necessario, rimuoverla e sostituirla dopo il trattamento.

Un dente devitalizzato può muoversi?

In condizioni normali no, ma se l’osso o i legamenti attorno alla radice si infiammano o si riducono (come in caso di parodontite), il dente può perdere stabilità. In questo caso, serve una valutazione approfondita.

Ora che abbiamo risposto ai dubbi più comuni, ecco cosa ricordare prima di chiudere.

Conclusioni

Devitalizzare un dente è una procedura molto comune in odontoiatria, utile per salvare un dente colpito da una carie profonda, da traumi o da una polpa infetta o danneggiata.

Durante il procedimento, il dentista rimuove il tessuto nervoso infetto dai canali interni del dente, disinfetta l’area e la sigilla per evitare future infezioni o infiammazioni.

La buona notizia è che la maggior parte dei pazienti non sente dolore durante la devitalizzazione grazie all’anestesia locale, e può tornare alla normale funzionalità del dente dopo poche ore.

Ma una volta terminata la terapia, è fondamentale seguire tutte le indicazioni per mantenere il dente in salute nel tempo.

Come abbiamo visto nell’articolo, ci sono diversi fattori che influenzano la durata di un dente devitalizzato:

  • qualità del trattamento.
  • Tipo di restauro.
  • Abitudini del paziente.
  • Eventuali complicazioni.
  • Buona igiene orale.

Alcune persone riescono a mantenere il dente per tutta la vita, altre possono avere bisogno di ulteriori interventi.

Non rimandare la visita dal dentista!

Se ti stai chiedendo quanto dura un dente devitalizzato, se senti sintomi strani o se hai la preoccupazione che qualcosa non vada, il consiglio è sempre lo stesso: non aspettare. A volte basta un controllo per evitare problemi più seri.

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