Il microbiota della bocca è l’insieme dei microrganismi che vivono nel cavo orale e che svolgono un ruolo fondamentale per la salute di denti e gengive.
Quando è in equilibrio, tutto funziona bene ma se qualcosa si altera, possono comparire carie, gengiviti, alito cattivo o altri fastidi.
In questo articolo capirai come mantenere sano il microbiota orale, quali abitudini lo danneggiano e cosa puoi fare ogni giorno per proteggerlo.
Cos’è il microbiota orale e perché è importante
Il microbiota orale è l’insieme dei batteri, virus e funghi che vivono naturalmente nella nostra bocca. Si tratta di un ecosistema utile che, se in equilibrio, aiuta a mantenere denti, gengive e mucose in salute.
Questi microrganismi svolgono funzioni importanti:
- proteggono dai batteri dannosi.
- Partecipano alla digestione dei cibi.
- Contribuiscono al corretto funzionamento del sistema immunitario locale.
Quando l’equilibrio si rompe, però, la flora batterica diventa un fattore di rischio per carie, infiammazioni o infezioni. Ecco perché è fondamentale prendersene cura ogni giorno.
Quali sono i batteri buoni e quelli che creano problemi
Nella bocca convivono centinaia di specie batteriche e non tutte sono dannose. Alcuni batteri sono veri e propri alleati della salute orale, perché contribuiscono a mantenere l’equilibrio del pH, ostacolano la crescita dei microrganismi patogeni e aiutano a proteggere lo smalto dentale.
Tra i batteri buoni più noti ci sono per esempio Streptococcus salivarius e Lactobacillus reuteri, spesso usati anche nei probiotici orali.
I problemi iniziano quando i batteri nocivi prendono il sopravvento. Streptococcus mutans, ad esempio, è uno dei principali responsabili della carie, mentre Porphyromonas gingivalis è legato alle infiammazioni gengivali e alla parodontite.
Il ruolo della saliva nell’equilibrio del microbioma orale
La saliva gioca un ruolo fondamentale nel mantenere in equilibrio il microbioma orale. Non solo mantiene la bocca idratata, ma aiuta a regolare la presenza dei microrganismi, sostenendo la flora batterica benefica e tenendo sotto controllo quella potenzialmente dannosa.
Contiene enzimi, anticorpi e sostanze protettive che favoriscono la difesa naturale contro carie, gengiviti e altri disturbi.
Quando la produzione di saliva si riduce, per esempio a causa di disidratazione, alcuni farmaci o stress, l’ambiente orale diventa più vulnerabile: il pH si altera, aumentano i batteri nocivi e il rischio di infiammazioni cresce.
Per questo è importante non trascurare la secchezza della bocca e adottare piccole abitudini quotidiane che stimolano la salivazione, come bere a sufficienza, evitare il fumo e consumare cibi ricchi di fibre.
Cosa succede quando l’equilibrio si rompe e quali sintomi possono comparire?
Quando il microbiota orale non è più in equilibrio, i batteri nocivi iniziano a prevalere e questo può portare a una serie di disturbi che spesso iniziano in modo silenzioso ma peggiorano nel tempo.
I primi segnali possono essere:
- alito cattivo persistente.
- Maggiore sensibilità dentale.
- Infiammazioni gengivali.
- Comparsa di placca e tartaro.
In alcuni casi si manifestano anche carie frequenti, gengive che sanguinano durante lo spazzolamento o una fastidiosa sensazione di bocca secca (xerostomia).
Se il problema persiste, il rischio è che si sviluppino infezioni più serie, come gengivite o parodontite. Per questo è importante saper riconoscere questi segnali e agire in tempo.
Le cause più comuni che rovinano l’equilibrio del microbiota orale
Il microbiota della bocca è sensibile e può alterarsi facilmente. Tra le cause più comuni di squilibrio ci sono una dieta ricca di zuccheri semplici, che nutre i batteri nocivi, e una scarsa igiene orale, che favorisce l’accumulo di placca e tartaro.
Anche il fumo, lo stress prolungato e l’uso eccessivo di collutori aggressivi possono impoverire la flora batterica buona.
Inoltre, le terapie antibiotiche, se prolungate o frequenti, possono eliminare non solo i batteri cattivi ma anche quelli utili, creando uno squilibrio temporaneo che va riequilibrato con cura.
Senza dimenticare che anche i cambiamenti ormonali, come quelli legati alla gravidanza o alla menopausa, possono influire sulla composizione del microbiota orale.
Microbiota orale e malattie croniche: perché fare attenzione
Alcune patologie croniche, come diabete, reflusso gastroesofageo, malattie autoimmuni o disturbi intestinali, possono alterare indirettamente il microbiota orale.
Nel caso del diabete, ad esempio, l’aumento della glicemia favorisce la proliferazione di batteri patogeni e rende più vulnerabili le gengive. Anche l’uso prolungato di farmaci per queste condizioni può ridurre la salivazione o modificare il pH della bocca.
Chi soffre di queste patologie dovrebbe prestare ancora più attenzione ai segnali della bocca, fare controlli regolari dal dentista e adottare piccole strategie quotidiane per rafforzare il microbioma orale.
Come prendersi cura del microbiota della bocca ogni giorno
Il primo passo è una corretta igiene orale. Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, usare il filo interdentale e scegliere un dentifricio delicato ma efficace.
Anche il collutorio va usato con criterio, senza eccedere. Meglio non scegliere formulazioni troppo aggressive, che rischiano di alterare la flora batterica benefica.
Vanno limitati gli zuccheri semplici, preferire alimenti ricchi di fibre e inserire nella dieta cibi fermentati o probiotici naturali può aiutare a sostenere i batteri buoni.
Infine, ridurre il fumo, gestire lo stress e mantenere uno stile di vita equilibrato favorisce non solo la salute generale, ma anche quella della bocca.
Quando chiedere consiglio al dentista: l’importanza della prevenzione
Anche se non hai sintomi evidenti, è importante non sottovalutare i segnali che arrivano dalla bocca. Alito cattivo persistente, gengive che sanguinano, carie frequenti o una sensazione di disagio orale possono essere indizi di uno squilibrio del microbiota.
In questi casi, chiedere consiglio al dentista è fondamentale per evitare che piccoli disturbi si trasformino in problemi più seri.
Durante la visita, il professionista può suggerire esami specifici se necessario e indicare eventuali cambiamenti nelle abitudini di igiene o alimentazione.
Esistono esami per controllare il microbiota orale?
Sono disponibili test specifici per analizzare il microbiota orale, anche se non sono ancora diffusi quanto quelli dedicati alla flora intestinale.
Si tratta di analisi microbiologiche che, attraverso un semplice tampone orale, permettono di identificare la presenza e la quantità dei principali batteri presenti nel cavo orale, sia benefici che potenzialmente patogeni.
Questi esami possono essere utili in caso di infezioni ricorrenti, parodontite, alito cattivo persistente o quando si vuole valutare l’efficacia di un trattamento mirato, come l’uso di probiotici orali.
Il consiglio è sempre quello di parlarne con il dentista, che valuterà se è il caso di effettuare un test, interpretarne i risultati e proporre una strategia adeguata per riequilibrare il microbioma orale e proteggere la salute della bocca nel tempo.
Microbiota orale e flora intestinale: che legame c’è
Anche se si trovano in zone diverse del corpo, microbiota orale e flora intestinale sono strettamente collegati. I microrganismi presenti nella bocca, infatti, non restano confinati nel cavo orale e ogni volta che deglutiamo, una parte raggiunge il tratto gastrointestinale, contribuendo alla composizione del microbiota intestinale.
Quando la flora batterica della bocca è in squilibrio, può quindi avere effetti a catena su altri sistemi del corpo, favorendo infiammazioni o alterazioni anche a livello intestinale. Viceversa, problemi intestinali cronici o uno squilibrio della flora intestinale possono indebolire le difese dell’organismo e aumentare la suscettibilità a carie, gengiviti o afte.
Domande frequenti
I probiotici per la bocca funzionano davvero?
In molti casi sì. Alcuni studi dimostrano che i probiotici orali, se scelti e usati correttamente, possono aiutare a riequilibrare la flora batterica, ridurre l’infiammazione gengivale, combattere l’alito cattivo e persino prevenire la formazione di carie. È però importante usarli come supporto, non come sostituto dell’igiene quotidiana.
I bambini hanno un microbiota orale diverso dagli adulti?
Sì. Il microbiota orale nei bambini si sviluppa gradualmente fin dai primi mesi di vita, e cambia nel tempo con la crescita, l’eruzione dei denti e l’alimentazione. È più instabile rispetto a quello degli adulti e per questo più vulnerabile a squilibri, motivo per cui è importante educare fin da piccoli a una corretta igiene orale.
Quali farmaci possono alterare il microbiota della bocca?
Antibiotici, antistaminici, antidepressivi, corticosteroidi (soprattutto per via inalatoria), diuretici e farmaci che causano secchezza orale possono alterare l’equilibrio del microbiota. Se stai seguendo una terapia e noti cambiamenti nella bocca, parlane con il dentista.
Conclusioni
Il microbiota del cavo orale è un ecosistema complesso e delicato, formato da milioni di microorganismi che convivono in equilibrio e svolgono un ruolo fondamentale nella difesa naturale della bocca.
Oggi sappiamo che è strettamente collegato al resto del corpo, proprio come accade con la flora batterica intestinale.
Quando questo equilibrio si altera, aumenta il rischio di malattie non solo orali ma anche sistemiche, che possono coinvolgere l’intero organismo.
Prendersi cura del microbioma orale non significa solo lavarsi bene i denti, ma adottare uno stile di vita equilibrato, scegliere con attenzione i prodotti per l’igiene, curare l’alimentazione e non sottovalutare segnali anche lievi.
Prenota un appuntamento presso Studio Rao!
Il nostro team può aiutarti a valutare lo stato del tuo microbiota orale, prevenire disturbi o affrontare sintomi già presenti, proteggendo il tuo sorriso e il tuo benessere generale nel tempo.